Lions Club Casalbuttano

08 novembre 2004 - Perché la Chiesa fa giornalismo e comunicazione

Un altro incontro dedicato alla conoscenza ed all'approfondimento di un argomento quanto mai delicato, visto il clima di prorompente laicismo nell'attuale contesto socio/culturale,
Relatore è stato Mons. Vincenzo Rini, direttore di Vita Cattolica, settimanale della diocesi di Cremona. E' opportuno subito evidenziare che sia nel contesto dell'esposizione che in quello delle risposte alle domande dei soci il relatore è sempre riuscito a mantenersi strettamente legato allo
argomento senza incorrere in sbavature o sconfinamenti di sorta,quali la politica od il sociale.
Oltre ai soci ed alcuni ospiti gli hanno fatto da corona: Giorgio Milan, presidente del L.C. Vescovato - Magda Franzoni ed Enzo Colosso, rispettivamente presidente ed officer del L.C. Crema Host- Don Cludio Rasoli- Rosanna Guarneri, vice presidente dei Volontari di Casalbuttano. Dopo il doveroso saluto di benvenuto da parte del presidente Tiberio Santini, Mons. Rini ha dato corso alla sua esposizione di cui , per dovere di cronaca, vengono riportati i passaggi più significativi.
Gesù è stato, a suo dire, il primo giornalista cattolico in quanto è venuto a portare una notizia, anzi una buona notizia, lo stesso si è sempre dimostrato attento ai fatti di cronaca che usa nella sua predicazione per interpretare il cuore dell'uomo.
Ma anche la Chiesa è spettatrice attenta delle vicende dell'uomo e lo aiuta, servendosi dei Vangeli
Degli atti degli Apostoli e delle encicliche papali, a vivere nella storia.
Il giornalismo cattolico,con tiratura settimanale,è nato nella seconda metà del secolo IXX°.
La storia italiana ha registrato,in quel periodo, alcuni fatti importanti e segnatamente: 1) la nascita dello stato italiano con impronta nettamente anticlericale (massoni erano infatti Mazzini, Cavour e Garibaldi) 2) la conseguente perdita del potere temporale del Papa 3) lo sviluppo di una selvaggia industrializzazione irriguardosa dei più elementari diritti dell'uomo e soprattutto dei minori utilizzati negli opifici.
In difesa della Chiesa e della gente, specie dopo il papale non expedit, si è sviluppato un grande movimento cattolico che si estrinsecava attraverso la costituzione di istituti bancari,case di riposo per i non abbienti. Il giornalismo cattolico ha assunto una dimensione locale. E' datato 1887 il primo congresso cattolico italiano e 1891 la pubblicazione dell'enciclica “ Rerum Novarum “ di Leone XIII°.
Il giornale della diocesi di Cremona “ Vita Cattolica “ è stato fondato nel 1916 e qualche problema di censura ha dovuto subire nel periodo fascista. Dopo la seconda guerra mondiale, ma soprattutto dopo il Concilio Vaticano II°, il giornalismo cattolico è diventato l'interprete ed il referente ed il referente dei problemi della Chiesa con le seguenti peculiarità: giornalismo:giornalismo di informazione generale del territorio - giornale della Chiesa e non di Chiesa - informazione qualificata e vera nonché antropocentrica (rispetto della persona a cui si dà la notizia e di quella di cui si dà la notizia) - visione tendenzialmente concreta della realtà.
In conclusione la stampa cattolica vuole essere la stampa dell'ottavo giorno nel senso che deve essere attenta alle problematiche correnti (il settimo giorno) con una visione profetica (ottavo giorno).
Numerosi gli intervento dei soci; alcuni abbastanza significati e calzanti. Come indicato in premessa
L'oratore ha dato un'esauriente risposta a tutti.

Lion Giuseppe Toetti
Addetto Stampa Lions Club Casalbuttano

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